Nell'East End di Londra, il predicatore revivalista William Booth e sua moglie Catherine fondano la missione cristiana, in seguito conosciuta come Esercito della salvezza. Determinato a condurre la guerra contro i mali della povertà e dell'indifferenza religiosa con efficienza militare, Booth modellò la sua setta metodista sull'esercito britannico, etichettando i ministri in uniforme come "ufficiali" e i nuovi membri come "reclute".
La Missione Cristiana, in cui alle donne venivano assegnate posizioni uguali a quelle degli uomini, lanciava "campagne" nei quartieri più abbandonati di Londra. Le cucine per zuppe sono state le prime di una lunga serie di vari progetti progettati per fornire assistenza fisica e spirituale agli indigenti. Nei primi anni, molti in Gran Bretagna furono critici nei confronti della Missione Cristiana e delle sue tattiche, e i membri furono spesso sottoposti a multe e reclusione come violatori della pace.
Nel 1878, l'organizzazione fu ribattezzata Esercito della Salvezza e due anni dopo venne aperta la prima filiale degli Stati Uniti in Pennsylvania. Durante la Grande Depressione, l'Esercito della Salvezza fornì cibo e alloggio a chi era nel bisogno, e durante entrambe le guerre mondiali si distinse per il suo lavoro con le forze armate. A quel punto, era diventato apprezzato come un'importante organizzazione di beneficenza internazionale.
Oggi, l'Esercito della salvezza, ancora con sede a Londra, ha filiali in oltre 75 paesi. L'esercito gestisce centri evangelici, ospedali, servizi di emergenza e catastrofi, programmi di riabilitazione da alcol e droghe, centri comunitari, centri di assistenza sociale, negozi di seconda mano e strutture ricreative. Contributi e profitti volontari derivanti dalla vendita delle sue pubblicazioni finanziano l'organizzazione.